La domanda dei giovani nell’incontro con le Istituzioni organizzato dal Lions Club e dall’Unitre
Ha speranza chi non conosce alcun politico, né vuole conoscerlo, di trovare lavoro?
“Che speranza ha un giovane che non conosce alcun politico, né vuole conoscerlo, di trovare lavoro”? L’interrogativo lo ha posto ai politici una giovanissima studentessa alcamese, una di quelle nate e vissute nella cosiddetta seconda Repubblica. Ed è, a nostro avviso, una domanda che non ha nulla a che fare con il desiderio di conoscenza ma che esprime rabbia per costumanze di “vecchio regime” dure a morire; bocciatura per chi doveva e poteva “cambiare” le regole del vivere civile creando “libere” occasioni di sviluppo e non lo ha fatto; ufficializzazione di un preoccupante stato di disagio da parte di chi non vede, nonostante gli sforzi, prospettive di lavoro se non ha il “santo” in paradiso; denuncia che il “dopo” e come il “prima”, se non peggio.
L’occasione di questa esternazione è stato l’incontro-dibattito organizzato dal Lions Club e dalla Unitre di Alcamo al Centro Congressi Marconi, lo scorso 29 gennaio, sul tema: Le nuove emergenze che fare?”. Una opportunità per i giovani per far conoscere i propri bisogni e le proprie idee interrogando le istituzioni: il mondo della politica e della pubblica Amministrazione, i dirigenti scolastici, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, della sanità pubblica e della Chiesa. E per il Lions Club e l’Unitre il momento per lanciare ufficialmente la proposta di istituzione di un centro ascolto per adolescenti, di cui riferiamo a parte.
Tanti gli spunti, le provocazioni, i dubbi, i bisogni e le volontà manifestate dai ragazzi tanto da far dire, più volte, al conduttore della giornata, Ernesto Di Lorenzo, che c’era nelle singole domande materiale per specifici convegni. Insomma il presidente del Lions, Roberto Calvaruso, e la presidente dell’UNITRE, Maria Messina, possono essere soddisfattissimi dell’incontro del “Marconi” per i contenuti e le proposte offerte, ma anche per la partecipazione numerosa ed attenta di pubblico.
Al di là delle singole risposte date ai quesiti posti dai giovani, il mondo degli adulti e quello dei puberi sono chiamati a rivedere comportamenti e scelte che, anche a livello individuale, possono contrastare le nuove emergenze.
Ed un aiuto a riflettere lo ha dato l’intervento del prof. F. Canziani, neuropsichiatra infantile, che ha parlato, appunto, delle “nuove emergenze”.
Prima annotazione: oggi le mamme tendono a non guardare negli occhi i propri bambini, non hanno tempo per farlo perché occupate nel lavoro o in altre attività. Sono cambiate le relazioni interpersonali e per questo i puberi sono diversi.
C’è la tendenza dei figli a stare sempre meno con i genitori: mediamente, e per i più fortunati, ciò avviene per due ore al giorno, ma spesso all’interno di una comune visione della televisione.
E, poi: con i figli si parla prevalentemente di scuola o di droga; si parla poco dei problemi che il ragazzo ha; non c’è collaborazione emotiva nello scoprire insieme il mondo; difficilmente ci si occupa della situazione sentimentale dei figli e della loro educazione sessuale perché i genitori hanno paura di discutere dei problemi della sessualità.
La caduta delle ideologie ha prodotto il vivere il presente senza una proiezione nel futuro; si pensa sempre di più solo a se stessi e così cresce il numero dei narcisisti, oltre l’80%. Del resto sia la famiglia sia la società non danno ai giovani prospettive.
Si vive senza utopie e questo rende la vita triste: devo avere la spinta verso qualcosa!
Nella nostra società è stato un fatto grave la fine dei partiti che pure erano occasione di formazione e di aggregazione.
Infine un altro dato allarmante, la lettura è quasi scomparsa: il 40 % dei giovani giudicati “intellettuali” leggono un libro l’anno; un 30% non legge alcun libro e solo un altro 30% legge da tre a quattro libri l’anno.
C’è una caduta del rapporto con l’attualità e la perdita del concetto di storia.
L’invito, comunque, ad aver “fiducia” è venuto dal dirigente scolastico Giuseppe D’Angelo e, soprattutto, da tutti è stato lanciato l’appello a lavorare in “sinergia” perché da soli non si va da nessuna parte.
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La proposta per un Centro di ascolto per adolescenti
Questa, nelle linee salienti, la proposta al Comune di istituzione di un centro ascolto per adolescenti fatta, a conclusione dell’incontro dibattito sulle “nuove emergenze giovanili”, dal Lions Club e dall’Unitre di Alcamo ed elaborata dal dott. Antonino Coppola:
Costituzione del Centro ascolto
L’istituzione del Centro Ascolto per adolescenti, a carattere diurno, di tipo educativo e socializzante, è rivolto ai ragazzi dai 12 ai 21 anni di età.
Il Centro Ascolto, da attivare inizialmente in fase sperimentale, dovrebbe farsi carico di adolescenti (e delle loro famiglie) che presentano disagio psico-sociale o problematiche psicologiche reattive di sviluppo o, semplicemente, costituire momento aggregativo di giovani, con apertura nelle ore pomeridiane (dalle ore 14,30 alle 10,30).
Durante le ore mattutine gli operatori potranno provvedere a forme di sensibilizzazione nelle scuole, a collegamenti di rete con le agenzie e i servizi del territorio (Servizi Sociali, scuole, organi di polizia, Tribunale per i Minorenni, servizi sanitari, associazioni di volontariato).
Compiti ed obiettivi
- Sostegno all’adolescente e all’ambiente familiare;
- Attivazione di un progetto educativo per l’adolescente afferente;
- Attivazione di laboratori (artistico, pittorico, multimediale, fotografico, musicale);
- Organizzazione di attività di gruppo con gli adolescenti, con le famiglie, con gli insegnanti;
- Incontri periodici di verifica, per la rivalutazione dei progetti educativi;
- Collegamento di rete tra le agenzie socio-sanitarie del territorio, scuole, organi di Polizia, Carabinieri, parrocchie, associazioni di volontariato;ù
- Numero verde dedicato.
Per il Centro ascolto viene suggerita la disponibilità di locali adeguati, una autonomia di finanziamento ed una continuità dello stesso nel tempo e si sottolinea la necessità di poter contare su: n. 2 psicologi, 1 assistente sociale, 4 educatori, 4 animatori.
Il Lions e l’Unitre dichiarano la disponibilità a collaborare per l’avvio dell’attività ed a mettere a disposizione le proprie professionalità.
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