“ UN PESO CONDIVISO LO SI PORTA FACILMENTE” di Vincenzo Scala


 

Pochi giorni prima della partenza per Chaaria desidero, in primis ,  ringraziare sia il gruppo di medici ed infermieri che partiranno con me  per questa missione a  fine ottobre sia gli amici  del Cottolengo  Dott.  Marchisio , fr. Meneghini e fr. Beppe, Nadia , Stefania  per quello che hanno realizzato e per quello che realizzeranno in futuro    ( p. e.  la nuova sala operatoria).

Desidero rivolgere , permettete questo personale excursus,  il mio immenso grazie al nostro Padre che  mi consente oggi di partire  ( pur se cosciente dei rischi ) dopo avermi fatto   superare , appena sette mesi fa , un pesante intervento cardochirurgico con otto ore di circolazione extracorporea. Per cui se al momento Gesù non mi ha voluto significa pure che desidera che io aiuti ancora qualche fratello bisognevole di attenzione medica ed umana.

Nel corso di questi ultimi anni, un po’ per necessità, un po’ per fiducia acquisita, la popolazione locale e pure quella distante affluisce viepiù numerosa  al Cottolengo Mission Hospital di Chaaria e le prestazioni giornaliere sono sempre in numero crescente.

La figura instancabile e generosa di Fr. Beppe  col suo team locale  affronta, con scienza e coscienza , ogni patologia chirurgica o internistica in senso lato ma necessita della collaborazione e dell’aiuto di noi tutti volontari da ogni dove col nostro personale  bagaglio di esperienza professionale da offrire alla popolazione locale.

Ciascuno di noi volontari sa ed immagina la realtà che ci accoglierà. Ovvero :  Niente televisione ; niente giornali; niente radio , niente caos,no smog , no sigarette, no acqua potabile,no brioche , nessuna fretta,  niente cartellini da timbrare,niente politica, niente calcio,  né Berlusconi   né    Bersani .

A chi spesso ci chiede perché andiamo io ripeto  alcune frasi di Kerouac nelle quali  vedo un po’ del nostro animo : “ Le uniche persone che esistono sono i pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza, i pazzi del fare tutto e subito,  sono quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano come favolosi fuochi d’artificio ed esplodono sopra  le stelle con luce azzurra, e tutti col naso in sù fanno :: OOOOOOHHHHHH.”.

Noi siamo tutti uniti, credenti e non ,  dei viaggiatori insaziabili con una forte voglia di andare sempre oltre , di scoprire e di aiutare, e se permettete  “ ci piace essere pazzi  così “ per sapere di esistere anche per gli altri.

Là dove il sole ti brucia la pelle e l’aria pura ti esplode nei polmoni  , là dove le stelle paiono sì numerose e sì vicine sopra la tua testa pronte ad essere raccolte e messe in un paniere, là dove  i colori sono accecanti , là dove gli animali sono milioni , là dove  terra e cielo sono senza confini ,  il volontario vive una esperienza umana e professionale incredibile e indimenticabile ed emozionante  che lo segnerà per sempre. Tant’è che molti di noi tornano col “ mal d’Africa “ e   lì tornano da “ recidivi “.

Nella pratica medica e nella esperienza umana   ti confronti con situazioni  inimmaginabili ed impensabili     ( neoplasie in fase terminale, lesioni da machete, ulcere insanabili, scorbuto, pellagra,malnutrizione,malaria devastante , etc.)  e  spesso ti senti impotente ma desideroso di fare qualsiasi cosa  giusta per ridare un po’ di speranza a questi martoriati pazienti siano bambini, donne in gravidanza o adulti.

Ecco ci sarebbe ancora tanto da raccontare  e da considerare ma  è ora di partire.

 

A presto tra un mese.

Dott. Vincenzo Scala